Il popolo Italiano non ha il coraggio d’indignarsi: quando in un collegio docenti è emerso che le ore di “straordinario” di un docente verrebbero pagate tre euro LORDE all’ora, solo un docente ha avuto il coraggio di prendere il microfono ed affermare che una proposta del genere, da parte dello stato Italiano, è offensiva per la professionalità di un insegnante e solo un collega ha avuto il coraggio di applaudire, io. Siamo ancora immersi nella matrix fino al collo, alcuni consapevolmente, altri inconsapevolmente.
Tutti i presidi che ho conosciuto nelle varie scuole in cui ho prestato servizio, anche i più severi, suscitano solo la mia compassione: anche loro, sia pure un po' più grandi dei docenti, sono solo ingranaggi di una grande macchina dello sfruttamento delle professionalità. E’ facile fare la voce grossa con uno che è più piccolo di te. Anche tu, preside dell’istituto “Tal Dei Tali”, guadagni tremila euro al mese ed hai una montagna di responsabilità. La tua cifra è facilmente raggiunta da un bravo parrucchiere, da un bravo elettricista o da un bravo meccanico, che molto probabilmente si è fermato alla licenza media, ha iniziato a lavorare a sedici anni ed a sessantasette avrà molti più contributi di noi. D’altra parte la logica di chi governa è quella del “divide et impera”. Datore di lavoro vs lavoratore, preside vs professore, imprenditore vs operaio e potremmo continuare.