Matrix

Indice articoli

Quando vidi per la prima volta il film matrix, fui ben lungi dal comprenderne il significato recondito che volesse veicolare. Lo scambiai per un film di fantascienza e nient’altro.
In un mondo futuristico, le macchine avevano fatto prigionieri gli uomini, che, inseriti in dei baccelli, venivano nutriti e depauperati della loro energia vitale, destinata ad alimentare le macchine stesse.
Per dare, agli esseri umani, l’illusione di avere una vita, le macchine iniettavano nel cervello degli umani del codice e tramite opportuni elettrodi erano connessi ad un mondo virtuale, finto, artificiale: il cervello percepiva degli stimoli elettrici generati dai computers, in cui era stata programmata una realtà, che come nel mito della caverna di Platone, era solo un’ombra di quella vera.
Bè, adesso non voglio dire che siamo prigionieri in dei baccelli ma, riflettendoci bene, la nostra vita, che fino a circa sessantasette, è ingabbiata nel mondo del lavoro, non è molto dissimile dalla visione proposta nel film. A questo punto è d’uopo una domanda :”Chi sono le macchine?”
Le risposte potrebbero essere le più disparate; i governi, i poteri forti, le multinazionali, quella sparuta minoranza di persone che detiene il possesso del 99,9% di tutta la ricchezza mondiale, l’imprenditore con la licenza media che ha alle dipendenze decine di ingegneri, coloro che hanno determinato dei crack economici in talune aziende, arricchendosi illecitamente e riducendo alla fame centinaia di famiglie, le religioni che danno precisi riferimenti su ciò che è bene e ciò che è male – manichei – e profondono nelle giovani menti quel senso di inadeguatezza che li accompagnerà per tutta la vita: “ se tu non sei ok per noi, non lo sei neanche per Dio”, una dittatura camuffata da democrazia che, pian piano, ed in mondo subdolo, sta togliendo il diritto di protestare alla gente, ecco le nostre macchine!
L’essere umano viene sfruttato senza scrupoli da un sistema il cui unico obiettivo è arricchirsi ed avere sempre più potere, dominare il mondo, in altre parole.
Il tutto è ben congegnato, ciascuno di noi è un ingranaggio di un sistema che ruota insieme ad ingranaggi, via via più grandi. Le retribuzioni, spesso inadeguate, costringono le persone ad essere sommerse dai debiti ed al tempo stesso ad essere fagocitate dai compulsivi acquisti su internet, dove in una bella ed accattivante vetrina ci viene proposta ogni tipo di mercanzia. MI stupisco molto quando apprendo che amici singol, che non pagano affitto, stentano ad arrivare a fine mese.

Il popolo Italiano non ha il coraggio d’indignarsi: quando in un collegio docenti è emerso che le ore di “straordinario” di un docente verrebbero pagate tre euro LORDE all’ora, solo un docente ha avuto il coraggio di prendere il microfono ed affermare che una proposta del genere, da parte dello stato Italiano, è offensiva per la professionalità di un insegnante e solo un collega ha avuto il coraggio di applaudire, io. Siamo ancora immersi nella matrix fino al collo, alcuni consapevolmente, altri inconsapevolmente.
Tutti i presidi che ho conosciuto nelle varie scuole in cui ho prestato servizio, anche i più severi, suscitano solo la mia compassione: anche loro, sia pure un po' più grandi dei docenti, sono solo ingranaggi di una grande macchina dello sfruttamento delle professionalità. E’ facile fare la voce grossa con uno che è più piccolo di te. Anche tu, preside dell’istituto “Tal Dei Tali”, guadagni tremila euro al mese ed hai una montagna di responsabilità. La tua cifra è facilmente raggiunta da un bravo parrucchiere, da un bravo elettricista o da un bravo meccanico, che molto probabilmente si è fermato alla licenza media, ha iniziato a lavorare a sedici anni ed a sessantasette avrà molti più contributi di noi. D’altra parte la logica di chi governa è quella del “divide et impera”. Datore di lavoro vs lavoratore, preside vs professore, imprenditore vs operaio e potremmo continuare.